Il sonno ha un impatto fondamentale sulla salute e sulla qualità di vita. Senza un sonno adeguato, aumenta notevolmente il rischio di malattie cardiovascolari, obesità, diabete, disturbi dell’umore e cronicizzazione della cefalea.
Numerose evidenze scientifiche mostrano che alterazioni qualitative del sonno potrebbero trasformare la cefalea da episodica a cronica. Alla base di questa tendenza vi è la condivisione di alcuni neurotrasmettitori importanti sia per la cefalea che per il sonno, come la serotonina e la melatonina. Inoltre, l’organismo può reagire all’insonnia con il rilascio di mediatori infiammatori, rendendo il soggetto più vulnerabile agli attacchi di cefalea.
Esistono alcune forme di mal di testa che si manifestano preferenzialmente durante il sonno, come la cefalea primaria, la cefalea a grappolo, la cefalea ipnica e l’emicrania.
Diverse cause potrebbero scatenare questi disturbi:
Un paziente cefalalgico dovrebbe preoccuparsi per il proprio sonno se presenta diversi sintomi:
• difficoltà ad addormentarsi;
• risvegli frequenti;
• sonno poco ristoratore;
• stanchezza eccessiva durante il giorno;
• russamento continuo;
• apnee notturne.
In questi casi, è opportuno invitare il paziente a considerare se esista un circolo vizioso tra cefalea e insonnia, in cui ciascun disturbo incide sull’altro.
È sempre raccomandato lo screening e il trattamento dei disturbi del sonno più gravi. Tuttavia, è consigliabile che tutte le strategie di regolazione del sonno, che tendono a evitare il russamento e ottimizzare durata, qualità e regolarità del sonno, vengano incoraggiate in tutti i soggetti cefalalgici.
Esistono terapie che possono agire su disturbi del sonno e cefalea, sia farmacologiche che non farmacologiche, come tecniche di rilassamento o terapia cognitivo-comportamentale.1
Bibliografia:
[1] Cefalea e sonno
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